Mi piace pensare che Fotografia e Teatro siano cugini: il primo viene da una parola greca, théaomai, che significa vedere (non c’è teatro se non c’è un pubblico che guarda) e la fotografia non è che un modo particolare di vedere attraverso l’occhio macchina. Fotografia e Teatro sono legati dall’immagine che diventa immaginazione: fotografare ed essere guardati, mettere in scena e mettersi in posa, mettere a fuoco per mettersi in gioco. Il Laboratorio Fotoscenico è un esercizio di sguardo che dagli occhi si estenderà al corpo per ampliare le possibilità creative ed esplorative di ogni partecipante.
Ma in pratica… cosa si fa? Si gioca il teatro a partire dalle fotografie (scattate, trovate, modificate, inventate): si mettono in scena e si interpretano fotografie, si inventano storie, si modificano immagini.
IMPORTANTE: non è un laboratorio di tecnica, né teatrale né fotografica. Tutti possono partecipare!